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Sotto esame gli italiani che hanno spostato residenza fiscale all’estero dal 2010

Sotto esame gli italiani che hanno spostato residenza fiscale all’estero dal 2010

Per la legge è obbligatorio verificare fiscalmente i soggetti che si sono iscritti all’AIRE

Occorre fornire la massimo attenzione ad una nuova regola introdotta dal DL 193, come passato alla Camera ieri: è previsto l’obbligo da parte dei Comuni di comunicare all’Agenzia delle Entrate l’elenco degli italiani che si sono iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) dal 2010, incluso. Tale elenco sarà oggetto di attenta verifica da parte del Fisco, che come noto si potrà avvalere anche delle funzioni estere e delle rafforzate procedure di cooperazione fiscale tra amministrazioni di una rete di paesi oramai molto vasta.

Il significato pratico è quello che I soggetti che sono passati da fiscalità Italiana a fiscalità estera saranno oggetto di un attento esame da parte del Fisco per verificare sia l’effettività del trasferimento che il periodo dal quale il trasferimento è considerate effettivo, eventualmente lasciando scoperti periodi fiscali previgenti. Come noto il Fisco italiano può considerare fiscalmente fino a 10 anni indietro!

La nuova misura è molto rilevante per:

  • Clienti. E’ importante che sia effettuata una verifica fiscal prima che lo faccia il Fisco. Se dovessero emergere problematiche sarebbe possibile arginare o ridurre il problema, anche prendendo beneficio del nuovo programma di Voluntary Disclosure che è entrato in vigore già dal 24 ottobre u.s., oltre che da altre previsioni fiscali a vantaggio del contribuente, rimuovendo nel contempo anche eventuali probabili problematiche penali (es. riciclaggio) e penali-tributarie.
  • Banche. Non solo per il rischio reputazionale, gli intermediary finanziari sono necessitate a lavorare con clienti in piena compliance tributaria così da non essere coinvolti in spiacevoli situazioni di concorso con reati del cliente.
  • Studi Professionali, italiani o esteri, fiduciarie, trust company e altri fornitori di servizi. Come noto un crimine specifico è legato all’associazione o al concorso con i reati di riciclaggio, autoriciclaggio o altri crimini penali-tributari. La verifica del rischio tributario dei clienti e la preventiva definizione mediante gli ammortizzatori previsti dal ns ordinamento, comporta effetti benefici anche sui consulenti che abbiano partecipato o concorso alle azioni del Cliente finale.

L’ iniziativa normativa italiana è supportata dall’incrementata cooperazione fiscale tra paesi (CRS / FATCA / Etc) e il network di Trattati recentemente siglati hanno esteso di molto il raggio di azione (es. Jersey, Guuernsey, Panama, Cayman e altri tra I principali paradise fiscali).

Il nostro ordinamento ha introdotto una nuova versione di Voluntary Disclosure in Italia, che potrebbe essere utilmente attivata. Nel ns B&P Focus Magazine potete trovare approfondimenti e rinvii normativi.

L’opportunità per effettuare una verifica fiscale preventiva è dunque forte. Il nostro Studio può essere di supporto, ivi includendo l’opportunità per una riorganizzazione patrimoniale che consenta di rifocalizzare gli obiettivi, in un ambienta di piena compliance fiscale, sia a livello italiano che internazionale.

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