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Via libera alla nuova Convenzione Multilaterale BEPS

Via libera alla nuova Convenzione Multilaterale BEPS

La sigla della Convenzione multilaterale elaborata sulla base del recepimento del Progetto BEPS è destinata a cambiare l’intero panorama della fiscalità internazionale garantendo certezza del diritto e una maggiore base imponibile agli Stati.

Ieri i Ministri e alti rappresentanti di 76 Paesi e Giurisdizioni hanno firmato o formalmente espresso l’intenzione di firmare la “Convenzione Multilaterale per l’attuazione di misure relative alle convenzioni fiscali finalizzate a prevenire l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti” che implementerà rapidamente una serie di misure fiscali per aggiornare la rete esistente di trattati fiscali bilaterali.  La nuova Convenzione rafforzerà ulteriormente le disposizioni per risolvere le controversie nei trattati, anche attraverso l’obbligo di arbitrato vincolante, riducendo così la doppia imposizione e aumentando la certezza e l’efficacia delle norme fiscali.

La sigla della Convenzione rappresenta una pietra miliare nel panorama fiscale internazionale, che si avvicina maggiormente all’obiettivo prefissato dal Progetto BEPS (acronimo di “Base Erosion and Profit Shifting”) di prevenire l’erosione di base e il trasferimento dei profitti da parte delle multinazionali. La nuova convenzione, che è il primo trattato multilaterale del suo genere, consente alle giurisdizioni di trasporre i risultati del progetto BEPS OECD / G20 nelle loro reti esistenti di trattati fiscali bilaterali.

Il progetto BEPS OECD / G20, articolato in 15 “Action” offre ai governi soluzioni per colmare le lacune presenti nelle regole internazionali esistenti che permettono di ridurre o spostare artificialmente i profitti aziendali verso territori o Paesi con una fiscalità decisamente favorevole e dove, solitamente, le imprese hanno poca o nessuna attività economica.

Il documento siglato è il frutto di un importante lavoro sviluppato attraverso negoziati che hanno coinvolto più di 100 paesi e giurisdizioni, sotto un mandato, previsto nella “Action 15”, dei ministri delle finanze G20 e dei governatori delle banche centrali.

Tra le principali aree di intervento della Convenzione ricordiamo lo stop agli arbitraggi fiscali tramite l’utilizzo di strumenti finanziari ibridi , le norme per contrastare l’abuso di un trattato, le misure per il conseguimento di una tassazione effettiva sulle multinazionali del web, l’ introduzione di regole comuni per l’ attribuzione dei profitti alle società controllate estere (c.d. CFC rules), l’elaborazione di un nuovo concetto si stabile organizzazione, senza dimenticare un più veloce ed efficace meccanismo per la risoluzione delle controversie sul potere impositivo degli stati attraverso la previsione di una procedura arbitrale obbligatoria.

L’articolo 34 della Convenzione prevede che la stessa entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla conclusione di un periodo di tre mesi di calendario che decorre dalla data di deposito del quinto strumento di ratifica, accettazione o approvazione, mentre per ogni firmatario che ratifica, accetta o approva la Convenzione dopo il deposito del quinto strumento di ratifica, accettazione o approvazione, la Convenzione entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla conclusione di un periodo di tre mesi di calendario che decorre dalla data di deposito da parte di detto firmatario del suo strumento di ratifica, accettazione o approvazione.

  • Domenico Sannicandro
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