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Certezza del Diritto: pubblicato il Decreto n. 128/15

Certezza del Diritto: pubblicato il Decreto n. 128/15

Con l’avvenuta pubblicazione in G.U. del Decreto n. 128 del 5 agosto 2015, trova fine il lungo iter di questo atteso pezzo di riforma fiscale, per altro già oggetto di commenti nel nostro B&P Focus Magazine. In forma schematica:

1)      Abuso del diritto ed Elusione fiscale.

Anche il nostro Paese trova finalmente una definizione di abuso del diritto che supera le interpretazioni di Giurisprudenza e lo “spazio” che si era inserito tra il “risparmio di imposta” e la norma contro l’elusione (37bis del DPR 600), ora abrogata. Il nuovo art. 10 dello Statuto del contribuente (L. 212/2000) contiene una dettagliata definizione. Si veda il commento specifico di Luigi Belluzzo in tema su altro articolo.
Secondo il contenuto del decreto, le nuove norme entrano in vigore dal 1 ottobre 2015.

2)      Raddoppio dei Termini di accertamento.

Trova composizione anche il dibattito, anche parlamentare, circa il raddoppio dei termini in caso di reati tributari che sconfinino sul penale. Salvo il caso di denuncia da parte dell’Amministrazione (ove ora risulta inclusa anche la GDF) all’autorità giudiziaria nei tempi ordinari, non si verifica più il raddoppio. La norma contiene una previsione atta a regolare in termini transitori i casi in cui il contribuente abbia già ricevuto, prima dell’entrata in vigore del decreto, avvisi di accertamento, provvedimenti amministrativi tributari o altri atti impugnabili.  Il comma 3 del Decreto 128 dispone infatti che il raddoppio dei termini continua ad applicarsi quando il contribuente ha ricevuto inviti a comparire notificati entro il 2 settembre o processi verbali di contestazione.

La nuova norma (art. 2 Decreto 128/15) entra in vigore dal 2 settembre 2015. Nella normalità dei casi risulterà pertanto prescritto il periodo 2009.

Resta invece applicabile il tema del raddoppio dei termini ai sensi dell’art. 12 del DL 78/2009 (“paradisi fiscali”).

3)      Voluntary Disclosure e Termini di accertamento

Gli effetti di quanto visto al punto 2) saranno visibili anche per la VD. Non solo per il mancato raddoppio dei termini ma in particolare per l’effetto di copertura penale associato alla L. 186/2014 della quale si è dato amplio commento nel nostro B&P Focus Magazine. In particolare è prevista l’esplusione dalla punibilità anche per gli imponibili, le imposte e le ritenute correlate alle attività “per le quali è scaduto il termine per l’accertamento”. L’autodenuncia associata all’emersione dei capitali, darà copertura anche agli accadimenti precedenti al 2010, a patto – secondo la interpretazione prudenziale del ns studio – che per gli eventi rilevanti negli anni ancora penalmente aperti si dia adeguata evidenza (in relazione). Un consiglio del proprio penalista, per chi si trovasse in queste situazioni, è d’uopo, ma va salutata con favore la disposizione introdotta dal §4 dell’art. 2 del decreto 128. Anche in questo caso l’entrata in vigore è dal 2 settembre 2015.

4)      Cooperative compliance per grandi imprese

Il decreto 128/15 (articoli da 3 a 7) contiene anche norme per le società di maggiori dimensioni, prevedendo l’opzione per aderire al cd “regime dell’adempimento collaborativo” con l’Agenzia delle Entrate. I rischi fiscali potranno essere gestiti in via preventiva, anche attraverso una procedura abbreviata di interpello, riducendo così i casi dubbi e facilitando di conseguenza l’attività di controllo, riducendo il contenzioso fiscale. La norma entra in vigore dal 2 settembre, ma sono attesi dei provvedimenti attuativi da parte dell’ADE. E’ interessante notare che, sebbene la procedura parta dai grandi contribuenti (fatturato > €10MM) contiene già la rotta per arrivare a contribuenti, singoli o come gruppo, con fatturato superiore ai €100M.

 

Si rimanda agli altri articoli pubblicati su Focus:

  • Luigi Belluzzo
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