I giudici veronesi hanno ritenuto che il mancato riconoscimento della detraibilità delle imposte versate all’estero sui dividendi, data l’impossibilità di applicare il credito d’imposta per i redditi soggetti a imposizione sostitutiva, crei una disparità di trattamento ingiustificata, oltre a imporre un carico fiscale eccessivo sul contribuente. Di conseguenza, la Corte ha riconosciuto come legittimo il diritto al rimborso, considerata l’attuale impossibilità normativa di ottenere la detrazione tramite il meccanismo del credito d’imposta.
La sentenza consolida l’orientamento inaugurato con la pronuncia della Cassazione n. 25698 del 2022 confermando la possibilità, per quei contribuenti che abbiano subito una doppia imposizione sui dividendi esteri, di procedere mediante istanza di rimborso ed eventuale successiva fase contenziosa al fine di recuperare le maggiori imposte. Le istanze potranno essere inviate entro i 48 mesi successivi al pagamento.
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