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Il Consiglio dei Ministri completa il processo di riforma fiscale puntando su continuità aziendale e passaggi generazionali

Il Consiglio dei Ministri completa il processo di riforma fiscale puntando su continuità aziendale e passaggi generazionali
Il Consiglio dei Ministri, con l’approvazione del decreto attuativo del secondo modulo della riforma fiscale, ha segnato un ulteriore e decisivo passo avanti nell’implementazione della Legge Delega n. 111/2023. Questo decreto, pubblicato come D.lgs. 13 dicembre 2024, n. 192 sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 16 dicembre, entrerà in vigore dal 2025 e introduce numerose innovazioni nelle imposte dirette, rivolte sia alle persone fisiche sia alle persone giuridiche. Particolare enfasi è stata posta sulla disciplina delle operazioni straordinarie, che ora trova un coordinamento più strutturato anche con le modifiche al Testo Unico Successioni recentemente apportate dal Dlgs. n. 139/2024.

  1. Le principali novità introdotte dal decreto

Redditi agrari

Una delle innovazioni riguarda il settore agricolo, dove il decreto punta a valorizzare tecniche innovative come le “vertical farm” e le coltivazioni idroponiche. Queste misure, ha spiegato il vice-ministro Maurizio Leo, mirano a incentivare l’adozione di pratiche agricole moderne e tecnologiche, offrendo anche vantaggi fiscali specifici per sostenere un settore che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana.

Tonnage Tax

Dopo un’intesa con la Commissione Europea, l’entrata in vigore della Tonnage Tax è stata ulteriormente prorogata, garantendo al settore marittimo italiano una maggiore transizione verso il nuovo regime.

Reddito di lavoro autonomo

Il decreto avvicina significativamente il metodo di determinazione del reddito di lavoro autonomo a quello d’impresa. Il reddito derivante da arti e professioni sarà determinato come differenza tra tutte le somme percepite e le spese sostenute. Non concorreranno alla formazione del reddito contributi previdenziali, rimborsi analitici al committente e spese condivise per l’utilizzo di immobili e servizi.

Operazioni straordinarie e attività professionali

Viene introdotta la neutralità fiscale per i conferimenti di complessi unitari di beni materiali, immateriali e passività verso società tra professionisti. Questo regime si estende anche alle trasformazioni, fusioni e scissioni di tali società. Importante novità è l’ammortamento quinquennale (invece dei consueti 18 anni) delle spese per acquisizione di clientela e altri asset immateriali.

Affrancamento straordinario

Sono previste opzioni straordinarie per affrancare riserve e saldi attivi di rivalutazione al 31 dicembre 2024. L’imposta sostitutiva è fissata al 10%, rateizzabile in quattro anni, offrendo un’opportunità significativa per riallineare valori contabili e fiscali.

Disciplina della liquidazione

Una modifica interessante riguarda le procedure di liquidazione: per quelle completate entro tre anni (Irpef) o cinque anni (Ires) sarà possibile compensare perdite residue o richiedere la tassazione separata. Queste norme si applicano alle liquidazioni avviate dal 2025.

Società di comodo

Il decreto interviene anche sulle società di comodo, riducendo le soglie minime di ricavi necessarie per evitare l’applicazione di questa disciplina penalizzante.

  1. Operazioni straordinarie: un nuovo quadro normativo

Un aspetto centrale del decreto è il forte incentivo alle riorganizzazioni societarie e patrimoniali, con particolare favor ai passaggi generazionali. L’obiettivo è facilitare la continuità aziendale nelle famiglie imprenditoriali, offrendo strumenti più flessibili e una normativa più chiara.

Conferimenti di partecipazioni

  1. Integrazione del controllo: La riforma del regime di realizzo controllato (art. 177, co. 2, Tuir) elimina i limiti sull’integrazione del controllo. Sarà ora possibile per i soci di minoranza contribuire al raggiungimento del controllo sulla società conferita, mantenendo la neutralità fiscale.
  2. Partecipazioni in società estere: Il regime agevolato viene esteso anche ai conferimenti di partecipazioni in società non residenti, ampliando le possibilità di pianificazione fiscale a livello internazionale.
  3. Holding familiari: Viene introdotta una nuova disciplina per le holding familiari (art. 177, co. 2-bis, Tuir), consentendo la creazione di “holding di stirpe” partecipate da membri della stessa famiglia (fino al terzo grado di parentela e al quinto grado di affinità). Questo strumento è pensato per evitare frammentazioni del controllo aziendale nelle generazioni successive.

Partecipazioni indirette sottosoglia

Il decreto elimina l’obbligo di calcolare le percentuali di partecipazione tramite il meccanismo del demoltiplicatore. Ora, le partecipazioni in società operative non holding non ostacoleranno più l’applicazione del regime agevolativo, rendendo più accessibili queste operazioni.

Scissione e scorporo

La disciplina delle scissioni mediante scorporo viene integrata con norme fiscali retroattive per garantire un’applicazione uniforme alle operazioni già avviate. Sono previste regole specifiche per il calcolo del periodo di possesso delle partecipazioni ricevute, necessarie per l’applicazione della Pex (Participation Exemption).

Conclusioni

Il decreto attuativo rappresenta una svolta significativa nella fiscalità italiana, rendendo più agevoli le operazioni straordinarie e promuovendo la continuità aziendale e patrimoniale. Grazie alla neutralità fiscale e alla semplificazione normativa, il legislatore intende incentivare riorganizzazioni e passaggi generazionali, con un impatto positivo sia per le imprese sia per le famiglie imprenditoriali.

 

 

  • Luigi Belluzzo
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