Ciò in considerazione del fatto che, come si legge nella Relazione illustrativa, “le difficoltà create alle imprese dall’emergenza sanitaria iniziata nei primi mesi del 2020 sono state in gran parte mitigate dai numerosi interventi di sostegno tramite i quali lo Stato, mediante regole che hanno temporaneamente modificato gli istituti del diritto societario e sostegni di tipo finanziario ed economico riconosciuti alle imprese, ha ridotto il peso della crisi sulle attività produttive. La situazione è, tuttavia, destinata a mutare rapidamente posto che, da un lato, gli effetti della crisi economica si protrarranno per un lasso di tempo certamente non breve e, dall’altro, gli interventi pubblici di sostegno sono destinati ad esaurirsi e dunque non potranno, nel lungo periodo, contenere e risolvere i profondi mutamenti del tessuto socio-economico provocati dalle restrizioni collegate alla pandemia”.
Il decreto-legge è entrato in vigore il 25.8.2021.
Come riportato nel comunicato stampa n. 32 del Consiglio dei ministri, «a fronte dell’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi e della necessità di fornire nuovi ed efficaci strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi, si prevedono quattro ordini di intervento:
L’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, che era prevista per l’1.9.2021, non è stata, quindi, considerata la soluzione più efficace rispetto alle attuali esigenze del sistema economico e alla perdurante necessità di massima stabilità nella individuazione delle regole di gestione della crisi. Si è ritenuto, d’altro canto, di dover integrare gli istituti del R.D. n. 267/1942 con alcuni strumenti più flessibili e adeguati all’attuale panorama imprenditoriale e si è introdotto un nuovo procedimento di ausilio a tutte le imprese in difficoltà, di tipo negoziale e stragiudiziale (la “Composizione negoziata della crisi”), che sarà utilizzabile a partire dal 15.11.2021.