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Pubblicata la Circolare 17/E avente ad oggetto il regime fiscale dei neo residenti in Italia

Pubblicata la Circolare 17/E avente ad oggetto il regime fiscale dei neo residenti in Italia

Il 23 marzo 2017 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare n. 17/E ove viene fornita un’interpretazione ufficiale del nuovo regime dei c.d. neo residenti. Tale nuovo regime ha attirato l’attenzione da parte degli studi professionali che si occupano di pianificazione patrimoniale a livello globale. La posizione espressa dall’Agenzia delle Entrate è molto pragmatica e fornisce una serie di importanti chiarimenti circa l’interpretazione delle norme. Ulteriori informazioni di base sono fornite in merito al funzionamento nonché alle condizioni di accesso al regime in parola.

Sulla scorta dei chiarimenti forniti dalla Circolar e17/E, il regime è strutturato in maniera tale che il contribuente sarà soggetto alle imposte secondo il principio di tassazione mondiale coerentemente con la struttura generale del sistema fiscale italiano e delle linee guida OCSE. Tutti i redditi di fonte estera sono inclusi nell’imposta sostitutiva pari ad Euro 100.000 all’anno. Tale aspetto è molto importante in quanto garantisce la copertura integrale dell’ampia rete di Accordi e Convenzioni sottoscritti dall’Italia, fornendo un percorso chiaro in relazione al CRS e allo scambio di informazioni FATCA.

A seguito dell’interpretazione delle autorità fiscali è necessario esaminare attentamente i flussi di reddito per individuare eventuali entità interposte o società aventi reddito in Italia o all’estero; questo dà spazio ai trust ed alla pianificazione dei patrimoni immobiliari anche alla luce la nuova prassi internazionale, evitando il rischio di un recupero dei redditi come previsto per la disciplina in tema di CFC. Tale elemento è anche importante in relazione alle tematiche dell’amministrazione e della pianificazione, con particolare riferimento a quelle holding in cui il neo residente italiano è l’unico amministratore. In questi casi potrebbe risultare necessario riorganizzare la governance, maggiore spazio vi è invece nel caso in cui il neo residente sia uno dei membri del consiglio di amministrazione di una società estera.

Anche nell’ipotesi relative alla disciplina delle donazioni e successioni è stato utilizzato un approccio estremamente pragmatico. Una volta che il neo residente italiano usufruisce a pieno titolo del regime ha la possibilità di riorganizzare l’intero patrimonio grazie alla legislazione fiscale italiana che lo esonera dal pagamento delle imposte per i beni e le attività detenute all’estero.

Infine, ma non meno importante, L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non c’è bisogno di dichiarare le attività detenute all’estero, anche se riteniamo che sia opportuno presentare un’istanza di interpello in particolare per quei candidati provenienti da Paesi c.d. Black List o con importanti assets immobiliari.

La Circolare 17/E ha fornito molte altre informazioni sulle procedure dei lavoratori c.d. “impatriati”, dando pieno spazio alle applicazioni ed istanze già avviate. Ancora una volta le autorità fiscali italiane hanno pubblicato una guida chiara, mostrando rilevanti capacità tecniche unitamente ad un approccio pragmatico e di buon senso.

Il nostro Studio continuerà a monitorare l’evoluzione di questo importante strumento di pianificazione, in maniera tale da considerarlo una valida alternativa ai diversi strumenti di pianificazione del patrimonio nel pieno rispetto delle norme fiscali e regolamentari in tutto il mondo. www.belluzzo.net

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  • Luigi Belluzzo
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