Il caso è interessante e deriva da una querelle tra olandesi e svizzeri: il Fisco straniero può presentare all’Autorità elvetica anche richieste su contribuenti di cui non conosce nome e cognome. Lo conferma il Tribunale di Berna, che chiarisce come sia sufficiente descrivere e circoscrivere in modo chiaro e concreto i fatti e il comportamento messo in atto da una determinata categoria di contribuenti. Ovviamente ciò che ha valore per gli olandesi non può che avere valore anche per i francesi, per i tedeschi e per gli italiani
Come già riportato in queste pagine, in occasione della Voluntary Disclosure Italia e Svizzera hanno negoziato un’intesa (ora operativa) per scambiare informazioni: è ancora forte il dibattito sulla possibilità di fare “fishing expeditions” nonché di ottenere informazioni per periodi precedenti la firma del 23 febbraio 2015! Quanto sopra descritto dà una luce interessante anche ai rapporti tra il nostro paese e la Svizzera: sì alle “richieste di gruppo” e no alle “fishing expeditions”? il confine è davvero labile.
È appena il caso di ricordare che tra Italia e CH è in vigore dal 13 luglio u.s. la nuova convenzione contro la doppia imposizione.
Il tema, con tutta evidenza, ha elevato l’attenzione di tutti i professionisti svizzeri. Si veda anche l’interessante commento dell’avvocato svizzero Paolo Bernasconi (Il Sole 24 Ore del 13 settembre 2016 p. 39).
Non mancheremo di informarvi di ogni evoluzione, anche in ragione dell’imminente introduzione in Italia della Voluntary Disclosure BIS!