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Brexit: il Regno Unito può revocarla senza il consenso degli altri Stati dell’Unione

Brexit: il Regno Unito può revocarla senza il consenso degli altri Stati dell’Unione

La procedura di recesso volontario dall’Unione Europea accordata ai singoli Stati membri dall’art. 50 del Trattato di Lisbona può essere revocata unilateralmente e senza il consenso preventivo degli altri 27 Stati UE.

Lo ha stabilito con una pronuncia storica la Corte di giustizia europea (Court of Justice of the European Union – Press Release – consulta qui),  confermando il parere non vincolante già espresso dell’avvocato generale della Corte Campos Sánchez-Bordona (Court of Justice of the European Union – Press Release – consulta qui).

Sottoporre il diritto di revoca all’approvazione preventiva  degli altri governi, chiariscono infatti i giudici europei trasformerebbe un diritto unilaterale sovrano in un diritto condizionato e sarebbe incompatibile con il principio secondo cui uno Stato membro non può essere costretto a ritirarsi dall’Unione contro la sua volontà.

La revoca, continuano i giudici, deve essere decisa al termine di un processo democratico nel rispetto delle regole costituzionali nazionali.

I giudici hanno chiarito inoltre che ad essere ritirata è semplicemente la procedura di recesso precedentemente avviata, e pertanto non verrebbero alterati i termini attuali dell’appartenenza all’Unione. Nel caso del Regno Unito ciò significa che resterebbe immutato il suo status attuale e dunque non scatterebbero i conseguenti obblighi di adesione all’euro o all’area Shenghen.

La possibilità di revocare la notifica di ritiro esiste fino a quando un accordo di ritiro concluso tra l’Unione e lo Stato membro interessato non è entrato in vigore o, in mancanza di questo accordo, fino a quando il periodo di due anni a partire dalla notifica dell’intenzione di ritirarsi dall’Ue, eventualmente prorogato, non è scaduto.

In assenza di un accordo di ritiro precedentemente siglato, il Regno Unito avrebbe dunque fino al 29 marzo 2019, o anche oltre in caso di proroga dei negoziati, per revocare l’uscita e cancellare la Brexit.

Il segretario alla Brexit Steve Barclay ha prontamente commentato che il governo ha preso atto della sentenza della Corte di giustizia, ma ha insistito ribadendo che La linea ferma e a lungo termine del governo è che non revocheremo l’avviso di cui all’articolo 50.

Il 29 marzo è vicino, e questa sentenza potrebbe rivelarsi utilissima per porre freno alle conseguenze di un’uscita senza accordo, evitando così la più hard delle hard Brexit.

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