Nello schema di Decreto Legge in esame trova spazio anche la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, in sostanza viene introdotta la possibilità di definire avvisi di accertamento, rettifica, liquidazione ed atti di recupero dei crediti, notificati entro la data di entrata in vigore della norma.
I requisiti principali sono che gli stessi non siano ancora definitivi e che i termini per la presentazione del ricorso siano ancora pendenti alla medesima data.
L’istituto consente a chi vi aderirà di definire in acquiescenza gli atti versando soltanto le maggiori imposte al netto di interessi e sanzioni irrogate, previa rinuncia alla presentazione del ricorso.
Il termine per perfezionare il versamento è di trenta giorni dalla data di entrata in vigore della norma, o se più ampio il termine per la presentazione del ricorso.
Viene inoltre prevista una disciplina specifica per definire inviti a comparire ricevuti fino alla data di entrata in vigore della norma che si perfeziona, anche in questo caso, con il versamento entro 30 giorni decorrenti da tale data.
Tale possibilità viene estesa anche agli accertamenti con adesione sottoscritti fino alla data di entrata in vigore della norma ma non ancora perfezionati. In tal caso, il termine per il versamento delle sole maggiori imposte definite nei procedimenti di accertamento con adesione (relativi a redditi, IVA ed altri imposte indirette) è di 20 giorni dalla data di entrate in vigore della norma.
Tra le modalità di versamento è prevista anche la possibilità di rateazione.
Infine, si specifica che sono esclusi da tale applicazione i soli atti emessi ai fini della procedura di collaborazione volontaria prevista dall’art 5-quater del Dl 28 giugno 1990, n. 167.
