La Legge 3 novembre 2016, n. 208 (in G.U. n. 272 del 21 novembre 2016) ha ratificato e reso esecutivo la Convenzione contro le doppie imposizioni stipulato il 30 dicembre 2010 tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica di Panama. La Convenzione è entrata in vigore il 22 novembre 2016.
Il testo della Convenzione, stipulato sulla base del Modello di Convenzione OCSE, si applica alle persone che sono residenti in uno o in entrambi gli Stati contraenti. Per l’Italia le imposte considerate dalla Convenzione sono: l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), l’imposta sul reddito delle società (IRES); l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). La Convenzione è composta complessivamente di 29 articoli oltre le disposizioni contenute nel Protocollo Aggiuntivo.
La Convenzione assume particolare importanza alla luce del recente scandalo che ha investito Panama, rivelando l’esistenza di numerosi contribuenti italiani che ivi hanno occultato ingenti redditi sottratti a tassazione nel nostro Paese.
Si rileva che ad oggi non vi è certezza se i suddetti contribuenti che vogliano regolarizzare la propria posizione con il fisco ai sensi della nuova procedura di “Voluntary Disclosure” possano farlo senza incorrere nelle disposizioni punitive previste nel caso di occultamento di redditi in paesi cd. “black list” (raddoppio delle sanzioni e degli anni regolarizzabili).
Ai sensi della nuova normativa, infatti, è previsto che il regime “ordinario” della procedura in questione si applichi solo nel caso di detenzione di redditi in Paesi con i quali il nostro abbia stipulato accordi che consentano un effettivo scambio delle informazioni finanziarie e che detti accordi siano entrati in vigore prima del 24 ottobre del corrente anno (data di entrata in vigore della nuova Voluntary Disclosure). Come evidenziato, la Convenzione in questione è entrata in vigore ben oltre detta data (il 22 novembre).
