Come già trattato in queste colonne, lo scambio automatico tra amministrazioni è oramai una realtà. Lo scorso settembre si è ultimata la fase e il “CRS” (lo scambio automatico di informazioni secondo i protocolli OCSE) è stato ultimato, con il conseguente arrivo anche in Italia delle informazioni che incrociano la dichiarazione dei redditi (ivi incluso quanto gli intermediari finanziari e le fiduciarie comunicano in quanto sostituti) con i dati arrivati dalle controparti internazionali.
Lo scorso anno alcuni “disallineamenti” avevano turbato alcune situazioni, dato il moltiplicarsi delle segnalazioni. Anche di questo avevamo dato comunicazione. E quest’anno? Stiamo a vedere!!!
Sono attese quanto prima comunicazioni dal Fisco ai singoli contribuenti, per chiedere conto di eventuali difformità tra quanto dichiarato e quanto risultante dalle informazioni ricevute.
Il nuovo panorama rende necessario un approccio metodico sugli investimenti all’estero, sia che questi siano canalizzati attraverso banche o assicurazioni o altri strumenti sia che questi siano direttamente detenuti. Ciò vale anche con riferimento a beni diversi da quelli mobiliari o finanziari.
Il nostro Studio da tempo opera come consulente tributario su questioni di compliance fiscale internazionale. E’ bene che i contribuenti non sottovalutino tale aspetto che, purtroppo, è ancora caratterizzato da sanzioni che possono essere pesanti (anche il 3% o il 6% all’anno!) e che possono esporre anche a rischio reputazionale.
Evitare comunicazioni inutili e quindi pianificare anche tali questioni è oggi divenuto necessario. A maggior ragione per i flussi (regolarmente) portati all’estero dai contribuenti italiani, anche complice la situazione macroeconomica italiana.
Per approfondimenti: