Ratificato l’accordo sulle doppie imposizione tra Italia e Hong Kong (L. 96/2015, pubblicata nella GU n. 155 del 7.07.2015), già approvato dal competente organo straniero.
In seguito allo scambio degli strumenti di ratifica tra le 2 giurisdizioni si avrà la definitiva entrata in vigore, dopo una lunga attesa da parte di tutti gli operatori coinvolti.
Le attese, alla luce delle normali tempistiche, fanno prevedere la piena efficacia dell’accordo per l’Italia a partire dal gennaio 2016.
Importanti gli effetti fiscali delle disposizioni convenzionali anche se la più importante conseguenza sarà sicuramente l’auspicata esclusione di Hong Kong dalle black list fiscali:
– ridotta l’imposizione fiscale sui flussi in uscita, dividendi (dal 26% al 10%), interessi (al 12,5% dal 26%) e royalties (al 15% dal 30% attuale);
– in flussi in entrata non scontavano normalmente alcuna ritenuta, mentre sulle royalties pagate in Italia si sconterà una ritenute alla fonte del 4,95%
– i titoli obbligazionari godranno di un aliquota ridotta al 12,5%, mentre gli interessi sui titoli di stato potranno essere esenti da tassazione.
Come accennato l’uscita dalle black list fiscali e l’inserimento nella white list di scambio informazioni determineranno gli effetti più importanti in termini di tassazione di specifiche tipologie di finanziamenti strutturati e istituzionali, cosi come un forte effetto propulsivo negli scambi commerciali tra i due paesi. Per l’Italia in particolare potrà essere ripensato il ruolo di Hong Kong quale piattaforma di coordinamento dell’intera area, chiudendo il gap attuale rispetto agli operatori con sede in altri stati.
Emiliano Lenti