Risulta non elusivo il comportamento del contribuente che, a valori di mercato, acquista partecipazioni così da raggiungere o superare la soglia che consente di realizzare un conferimento di partecipazioni a “realizzo controllato”. Per il Fisco non è vantaggio indebito quello conseguito attraverso operazioni coerenti con la ratio (agevolativa) della normativa.
L’Amministrazione torna poi su un tema assai dibattuto in dottrina e in prassi, il cd “demoltiplicatore”, consentendo di escludere dal calcolo le partecipazioni in soggetti diversi da quelli che abbiano forma giuridica di società. Ciò consente ad esempio di escludere dal computo i consorzi, consentendo quindi di allargare il campo delle operazioni a “realizzo controllato” ai sensi del citato comma 2-bis. Tuttavia, questa interpretazione, facendo riferimento alla forma di società, continua ad obbligare i contribuenti a considerare nel computo le società cooperative o le società consortili nelle quali è spesso impossibile che il contribuente detenga una partecipazione tale da superare la “soglia” richiesta dalla norma.
Il nostro studio ha un Focus Team a supporto dell’attività di consulenza e assistenza giuridica e tributaria in ambito di operazioni straordinarie e di M&A e continua a monitorare l’evoluzione delle norme e della prassi, in Italia e all’estero.