“Una proposta pragmatica per rafforzare la cooperazione tra Italia e Regno Unito – spiega Luigi Belluzzo, partner di Belluzzo & Partners – la modifica della Convenzione contro le doppie imposizioni per attrarre investitori britannici, replicando il funzionamento delle direttive, quale che sia lo scenario di Brexit”.
Leonardo Simonelli porta la visuale da Londra: “La May non va sottovalutata ma anzi il Modello che Uk sta portando avanti è un modello aperto alla globalizzazione”.
Per Danielle Allen (UK Department for International Trade) “serve tempo perché il modello sarà il “Modello UK”. Stiamo lavorando al modello industriale studiando le priorità mantenendosi molto aperti al mondo e open for business” ed ha aggiunto “siamo e saremo attenti a supportare le aziende a trovare opportunità in UK e agli investimenti britannici in Italia”.
Il rappresentante del Comune, Antonello Mandarano, annuncia “una iniziativa di marketing metropolitano, con opportunità da cogliere verso la candidatura di EMA e di EBA, da gestire attraverso i governi centrali. Cercando di attrarre anche investitori privati e istituzioni. Il modello London&Partners può essere un valido esempio da studiare anche con il Governo”.
Francesca Mariotti (Confindustria – Politiche Fiscali) ha dato evidenza dello sforzo del Governo di inserire politiche di favore per chi investe.
Il dibattito ha analizzato gli scenari probabili di impatto legale tributario conseguente. Andrea Moja ha analizzato le questioni di diritto privato internazionale, mentre il Prof. Guglielmo Fransoni ha fatto il quadro sulle direttive e regolamento comunitari.
Daniele Carlo Trivi ha parlato di passport finanziario e dei possibili impatti per la comunità finanziaria a Londra e a Milano.
Luca Cordelli ha portato la prospettiva londinese dando evidenza agli aspetti di diritto inglese, mentre Alessandro Belluzzo ha affrontato il tema della riforma fiscale in UK evidenziando come non sia stata influenzata dal referendum, essendo presentata già lo scorso anno.
