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Incentivi fiscali per il reshoring delle attività economiche in Italia nella Riforma fiscale 2023-2025

Incentivi fiscali per il reshoring delle attività economiche in Italia nella Riforma fiscale 2023-2025
In attuazione della Legge per la “riforma fiscale” n. 111/2023, il Consiglio dei ministri il 19 dicembre 2023 ha approvato definitivamente il decreto di attuazione della delega con riferimento alla riforma della fiscalità internazionale. Il decreto prevede, tra le varie disposizioni, l’istituzione di nuovi incentivi fiscali “per le imprese o attività produttive che ritornano ad investire in Italia” (c.d. “reshoring).

Con particolare riferimento a quest’ultima disposizione, il legislatore intende promuovere lo svolgimento nel territorio dello Stato di attività economiche attraverso un incentivo fiscale consistente nella detassazione pari al 50% del reddito imponibile IRES e IRAP. L’incentivo, dal punto di vista soggettivo, è rivolto alle imprese extra UE e non SEE che trasferiscono le loro attività economiche in Italia. In dettaglio, la norma prevede che “non concorrono a formare il reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e il valore della produzione netta ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive per il 50 per cento del relativo ammontare” i redditi derivanti da attività d’impresa e dall’esercizio di arti e professioni esercitate in forma associate svolte in un Paese non appartenente all’Unione europea o allo Spazio Economico europeo. Possono beneficiare del regime di favore soltanto le attività che non siano già state effettuate nel territorio italiano nei 24 mesi antecedenti al loro trasferimento.

L’agevolazione si applica a partire dal periodo d’imposta in corso al momento del trasferimento delle attività economiche nel territorio dello Stato e per i cinque periodi d’imposta successivi. Il beneficio, secondo l’attuale formulazione, verrà meno qualora, durante il periodo in cui si ha diritto all’agevolazione ovvero nei cinque periodi d’imposta successivi, il beneficiario dovesse ritrasferire, anche parzialmente, le attività in un Paese extra UE o SEE. In tal caso, è previsto un sistema di “recapture” per le maggiori imposte non pagate dal contribuente durante il regime agevolativo.

Al fine di ottenere l’incentivo fiscale, il beneficiario è tenuto a mantenere evidenze contabili distinte idonee a consentire il riscontro della parte di reddito e del valore della produzione netta agevolabile.

Il meccanismo del “reshoring” si applicherà a decorrere dal periodo d’imposta 2024, previa autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell’art. 108 TFUE.

La disciplina sul “reshoring” costituisce certamente un allettante incentivo per le imprese che vorranno trasferirsi nel territorio dello Stato e dunque un ottimo sistema per l’attrazione in Italia dei relativi redditi.

Lo Studio, attraverso i team dedicati, continuerà a monitorare i futuri sviluppi della disciplina restando a disposizione di coloro i quali siano interessati ad ottenere maggiori informazioni e specifici approfondimenti.

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