“I tecnici apprezzano le norme del Decreto Crescita, che permettono di beneficiare degli incentivi per il rientro del ‘capitale umano’ ai lavoratori italiani rientrati in Italia dal gennaio 2020 purché abbiano avuto, nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento, la residenza in un altro Stato ai sensi di una Convenzione contro le doppie imposizioni. Ad un convegno in Senato su “Opportunità, incentivi e riforme per attrarre Capitale Umano”, Alessandro Belluzzo, di Belluzzo International Partners, vicepresidente della Camera di Commercio italiana nel Regno Unito, sostiene che è “significativa l’estensione della norma di favore ai lavoratori ‘impatriati’ e ai docenti o ricercatori italiani non iscritti all’AIRE già rientrati in Italia entro il 31 dicembre 2018, sanando così una situazione che stava rischiando di arenare la portata della norma”. Belluzzo ha quindi chiesto “un messaggio forte e deciso da parte del legislatore italiano, da una parte conferendo la giusta portata alle Convenzioni internazionali che l’Italia ha ratificato; dall’altra, e soprattutto, più in generale ridefinendo i contorni della normativa AIRE, relativa agli italiani residenti all’estero, e prevedendo un regime sanzionatorio ma anche la possibilità di sanare l’iscrizione tardiva all’AIRE ovvero la mancata iscrizione”. “Se davvero si vuole favorire l’economia e l’imprenditorialità italiana, bisognerebbe rivedere e snellire il sistema partendo da un atteggiamento pragmatico ed anti-burocratico: l’AIRE va sicuramente riformata, il sistema tributario emancipato da concetti civilistici recepiti tout court e in generale gli incentivi per l’attrazione del capitale umano in Italia concessi con maggiore elasticità”.(ANSA). FLB 16-MAG-19 13:07 NNN