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È l’ora della “mini voluntary”

È l’ora della “mini voluntary”

Con il provvedimento prot. n. 110482 dell’1 giugno 2018 (di seguito il “Provvedimento”) l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le modalità per accedere alla procedura di regolarizzazione di cui all’art. 5-septies del D.L. n. 148 del 2017, convertito con modificazioni, dalla legge n. 172 del 4 dicembre 2017 (c.d. mini voluntary).

In pratica, viene data la possibilità di regolarizzare le violazioni tributarie derivanti dalla mancata dichiarazione di alcuni assets esteri detenuti da quei contribuenti che sono stati stati fiscalmente residenti all’estero ed iscritti all’AIRE o da coloro i quali abbiamo prestato la propria attività lavorativa in via continuativa come frontalieri.

Il Provvedimento fornisce, oltre alle istruzioni ed al modello, i necessari chiarimenti circa l’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione, unitamente ai termini per aderire ed alle modalità operative.

Oggetto di regolarizzazione sono, quindi, le attività finanziarie e le somme detenute all’estero su conti correnti e su libretti di risparmio alla data del 6 dicembre 2017, qualora derivanti da redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prestato all’estero o dalla vendita di immobili detenuti nello Stato in cui veniva esercitata l’attività lavorativa in via continuativa.

La procedura di regolarizzazione permette di sanare le violazioni sia in tema di monitoraggio fiscale che quelle relative agli obblighi dichiarativi ai fini Irpef, incluse addizionali ed imposte sostitutive, ed ai fini Ivafe. La procedura, lo ricordiamo, non permette di sanare gli investimenti patrimoniali detenuti all’estero.

Come per le precedenti edizioni della Voluntary, il modello dovrà essere inviato soltanto per via telematica entro il termine del 31 luglio 2018 corredato dalla relazione di accompagnamento la quale dovrà analiticamente rappresentare le seguenti informazioni quali:

  • l’ammontare delle attività depositate e le somme detenute oggetto di regolarizzazione;
  • la determinazione dei redditi da lavoro dipendente e autonomo prodotti all’estero o il corrispettivo della vendita dei beni immobili detenuti nello Stato estero di prestazione della propria attività lavorativa, da cui le somme da regolarizzare derivino;
  • l’individuazione degli eventuali maggiori imponibili ai fini Irpef ed Ivafe;
  • Il valore delle attività e della giacenza al 31 dicembre 2016 o, se pari od inferiore a zero, al 31 dicembre dell’anno immediatamente precedente il 2016 con valore superiore allo zero.

La procedura si perfeziona con il versamento di un importo pari al 3% del valore delle attività e delle somme in giacenza al 31 dicembre 2016, ed andrà effettuato tramite il modello F24 Elide entro il 30 settembre 2018 in un’unica soluzione oppure in tre rate mensili di pari importo.

Si segnala, infine, che l’accesso alla richiesta di regolarizzazione è precluso per le:

  • le attività e somme in relazione alle quali il contribuente abbia già ricevuto la notifica di avvisi di accertamento o atti di contestazione;
  • le attività e somme che sono state già oggetto di voluntary disclosure/voluntary bis.

  • Domenico Sannicandro
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