L’Agenzia delle Entrate ha formalmente rilasciato un apposito software per permettere di calcolare imposte ed interessi dovuti a seguito della presentazione dell’istanza di Voluntary Disclosure.
La messa a disposizione di un software specifico per il calcolo del quantum dovuto non rappresenta solo un’ulteriore spinta verso questa procedura ma alleggerisce i profili pratici legati ai conteggi che i professionisti saranno costretti ad eseguire.
Come noto l’articolo 7 del D. L. 22 ottobre 2016, n. 193 (convertito nella legge n. 225 del 1° dicembre 2016) come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre 2016 aveva ufficialmente riaperto i termini per accedere alla procedura di collaborazione volontaria introdotta dalla legge 186/2014.
Nella norma menzionata non è prevista solo una riapertura dei termini ma anche l’introduzione di nuovi aspetti, tra i quali la previsione della possibilità che imposte, sanzioni e interessi siano autoliquidati dal contribuente.
Mentre nella procedura antecedente era compito dell’agenzia delle Entrate emettere l’atto di accertamento (invito a comparire, o atto di contestazione delle sanzioni) e liquidare le somme dovute, ora l’articolo 7 del decreto prevede che il contribuente possa provvedere spontaneamente a versare – in unica soluzione (entro il 30 settembre 2017) o in un massimo di tre rate (di cui la prima entro il 30 settembre 2017) – quanto dovuto a titolo di imposte, ritenute, contributi, interessi e sanzioni (meccanismo dell’autoliquidazione).
In caso di mancato versamento o di versamento insufficiente in sede di autoliquidazione, sono previste conseguenze diverse in base allo scostamento dal quantum dovuto (si veda il comma 1, lettera g, dell’articolo 5-octies del D. L. 167/1990).
Con il nuovo software l’Agenzia delle Entrate mira ad agevolare l’intera procedura tramite una semplificazione dei profili applicativi per coloro che hanno intenzione di procedere all’autoliquidazione.
Inoltre, avvalendosi del nuovo software il contribuente dovrebbe essere ragionevolmente al riparo da errori di calcolo e di conseguenza dal rischio di sanzioni derivanti appunto da errori materiali derivanti dalle procedure di calcolo del meccanismo premiale dell’autoliquidazione.
